giovedì 1 settembre 2011

Nuovo blog

Ufficialmente il primo post di questo blog, mentre quelli scorsi sono presi da un mio blog precedente dove parlavo in generale dei miei casini...
Ho deciso di aprire un nuovo blog essenzialmente per parlare di ciò che m'interessa, letteratura soprattutto, ma non mi piace limitarmi, e non ho vere e proprie intenzioni programmatiche quindi resto aperta a svariate influenze.

Il titolo provvisorio che ho dato è infatti 'In metamorfosi', deriva da un saggio di Rosi Braidotti che ho letto quest'estate e mi ha particolarmente ispirato e quindi lo prendo come testo base per costruirmi questo nido virtuale, altro testo fondamenta con cui ho deciso di iniziare il blog è 'Millepiani' che continua a rimanere un oggetto del desiderio impossibile (o proibito?) per me, sicuramente perché non lo capisco, e ancora di più perché l'ho lasciato nello zaino leopardato fucsia che ho dimenticato in macchina da una mia amica, e questa mia amica non abita vicino, quindi aspetto di vederla per farmi riportare il libro. Tutta la mia vita mi sembra una storia di perdite, smarrimenti, e desideri che ruotano intorno a dei libri. Ai libri in quanto oggetti, strani attrattori, lividi sapienti, ferite sorgive, cancrene aurorali, e qui c'è Bataille che mi fa l'occhiolino...

Come egida c'è una vignetta di Daria e Jane, quest'ultima tiene in mano una copia di Howl di Ginsberg di cui cita l'incipit per poi colorirlo del tipico cinismo che rende famoso il cartone televisivo. Ha ragione? Non ci sono menti brillanti nella mia generazione? La generazione dei nati a cavallo tra anni '80 e '90; anni in cui qualcun'altro faceva finire il Secolo, cosiddetto 'breve', all'ombra del crollo del Muro. La generazione di chi il giorno dell'11 Settembre giocava a nascondino in giardino, la generazione di chi sta studiando o si sta arrangiando per cercare un lavoro che più determinato non si può. La precarietà è prima di tutto culturale. Quando c'è crisi le prime cose che si tagliano sono i servizi, i beni cosiddetti superflui, perché con la cultura non si mangia, si dice, ma a me serve per respirare. I libri sono bombole di ossigeno nella vita quotidiana d'immersione nell'abisso del banale, dell'idiota, del mercato...

Lunga vita ai cervelli migliori, non in fuga - ma in corsa - verso un punto d'arrivo in questa cartografia del disastro che abitiamo con indifferenza, rabbia, o se va bene: indignazione.






4 commenti:

  1. Tutto questo piace anche a me, ti ho messo tra i miei link su TheArt :)

    RispondiElimina
  2. Non potevo mancare neanche qui... (eh no, non sei ancora riuscita a liberarti di me, nonostante il cambio tattico di blog...)
    Apetto con ansia di leggere i prossimi post!...

    RispondiElimina

*Stay hungry, stay foolish*