mercoledì 4 gennaio 2012

Vorrei tanto aver avuto come insegnante Deleuze

Che vuol dire amare qualcuno? Coglierlo in una massa, estrarlo dal gruppo, anche ristretto, a cui partecipa, non fosse che per il tramite della sua famiglia o di qualche altro elemento. E poi cercare le sue mute, le molteplicità che racchiude in se stesso, che sono forse di tutt’altra natura. Congiungerle alle mie, farle penetrare nelle mie e penetrare nelle sue. Nozze celesti, molteplicità di molteplicità. Non esiste amore che non sia esercizio di spersonalizzazione su un Corpo senza Organi da formare. Al punto più alto di questa spersonalizzazione qualcuno può essere nominato, può ricevere il suo cognome o nome e acquistare la più intensa dicernibilità nell’apprensione dei molteplici che gli appartengono e ai quali egli appartiene.
Gilles Deleuze - Félix Guattari, Mille piani p. 83


Questo è amore.

3 commenti:

  1. In maniera molto più prosaica, io ho sempre pensato che l'amore fosse un sentimento che non chiede niente in cambio...

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  2. "acquistare la più intensa discernibilità nell’apprensione dei molteplici che gli appartengono e ai quali egli appartiene"
    mecojoni...
    chi parla male, pensa male.
    chi pensa male, vive male.
    chi mangia male, vive male.
    qui vedo un po' di tutto questo.
    ma oltre ad aprire blog in modo seriale, cosa fai? dico, mai pensato a vivere?

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*Stay hungry, stay foolish*